Il Carnevale di Venezia: 5 cose da fare assolutamente
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Il Carnevale di Venezia: 5 cose da fare assolutamente

Eccovi, siete finalmente a Venezia, perdipiù a Carnevale! Avete una lista di eventi da non perdere durante il Carnevale di Venezia, e adesso? Che fare nell’attesa? Ecco 5 cose da fare assolutamente mentre siete al Carnevale di Venezia.

1. Mascherarsi

La parola d’ordine al Carnevale di Venezia e, quindi, la prima cosa da fare assolutamente è: mascherarsi. A qualsiasi evento in programma in città decidiate di partecipare, non sarete ben visti se non sarete in maschera.

E’ sicuramente il modo più economico e divertente per vivere questi giorni ed immergervi nello spirito carnevalesco. Basta un vestito di fantasia (tanti sono i Jack Sparrow che girano per le calli) e subito vi chiederanno di posare per scattare una foto ricordo.

Ovviamente se il vestito è tradizionale, è ancora meglio. Tanti sono i negozi in cui poter acquistare maschere artigianali o noleggiare abiti, sfoggiando tessuti e merletti tanto ricchi da fare invidia alle nobildonne più in vista del settecento, che erano disposte a spendere moltissimo pur di avere i tessuti più pregiati.

Il divertimento dei giorni di Carnevale resta, comunque, vedere in giro le maschere più elaborate, che sono sicuramente una gioia per gli occhi. Trovate anche una mia piccola galleria sul Carnevale di Venezia.

2. Acquistare una bauta o una moreta artigianale

Con il rilancio del Carnevale, i Mascareri, gli artigiani adibiti alla costruzione delle maschere, hanno avuto anch’essi vita nuova. Oggi la fantasia ha un ruolo primario nella produzione delle maschere e, partendo dal semplice stampo in cartapesta, vengono decorate nei modi più impensabili; oltre alle maschere classiche della Commedia dell’arte, come Pulcinella e la Colombina, e le tragicomiche, usate nel teatro, si può trovare di tutto, persino maschere di animali, lune, soli, personaggi delle favole, fiori, personaggi mitologici e chi più ne ha più ne metta.

Ma se si vuole restare nella tradizione veneziana, pochi sono gli elementi necessari per il vestito di carnevale. Le maschere che più venivano usate erano:

  • La Bauta per gli uomini, una maschera bianca che ricopre il volto per tre quarti, allargandosi verso il basso, così da riuscire a mangiare e bere anche tenendola indosso; veniva usata generalmente assieme al pizzo ed al cappello tricorno;
  • La Moreta per le donne, una maschera ovale di velluto nero, che si indossa tenendo in bocca un piccolo perno.

Entrambe venivano usate assieme al tabarro, un mantello, generalmente di panno nero, molto ampio, sotto il quale si poteva nascondere di tutto. Tale vestiario permetteva così il totale anonimato e veniva per questo utilizzato non solo a Carnevale da chiunque volesse essere irriconoscibile e libero da ogni etichetta. Fu per questo motivo che dal 1600 il governo iniziò ad imporre delle limitazioni all’uso della bauta e del tabarro, ma, nonostante ciò, continuava ad essere permesso per lunghi periodi dell’anno.

Un’altra maschera famosa è quella del medico della peste, che si rifà ad usanze addirittura del Medioevo, quando i medici, durante le pestilenze, coprivano il viso con maschere dal lungo naso, così da limitare il rischio di contagio e riempendo il naso di spezie, per cercare di coprire le esalazioni dei corpi appestati.

Nel percorso dei mascareri, proposto da Venice Original, potrete trovare alcuni dei negozi specializzati nella produzione artigianale delle maschere. Potrete così evitare le maschere a poco prezzo che ormai si trovano ad ogni angolo della città, pericolose anche per la vostra salute, perché costruite senza seguire i canoni di sicurezza stabiliti dalle leggi europee.

3. Partecipare alla Festa del Doge

Certo, qui si tratta di spendere qualcosa in più (anche parecchio!). Ma se ne avete la possibilità, una delle cose da fare durante il Carnevale di Venezia è partecipare ad una delle tante feste che i grandi alberghi organizzano nel corso delle settimane. La più importante, che accoglie ogni anno ospiti illustri provenienti da ogni parte del mondo, è la Festa del Doge, che ha luogo a Palazzo Pisani Moretta.

Il palazzo vi accoglierà col suo scalone barocco in uno dei punti più affascinanti del Canal Grande, tra Rialto e Cà Foscari; salire quella scala nel vostro abito pregiato vi riempirà gli occhi di emozione. La serata, che ricorderete come unica nella vostra vita, passerà mentre assisterete a spettacoli vari di danzatori, musicisti, acrobati e giullari, gustando prelibatezze dei migliori chef di Venezia, illuminati solo da candele e circondati dagli affreschi del Tiepolo.

4. Mangiare fritole e galani

I più golosi saranno contenti, l’inizio del Carnevale a Venezia è scandito dalla presenza di due novità sui banchi delle pasticcerie: le fritole e i galani.

Le fritole sono il primo cibo veneziano testimoniato su carta.
Si va dalla classica veneziana che è solo con uvetta e pinoli, a quelle di vario tipo, farcite con crema, cioccolato o zabaione.

Le fritole possono anche considerarsi uno dei primi esempi di street food. Era talmente diffusa questa usanza, che un tempo la Repubblica di Venezia è stata costretta a regolamentare i venditori di fritole: poteva essercene uno solo per contrada, per un totale di 70 fritoleri.

Alla corporazione dei fritoleri era, però, permesso “frizer nei campi”, friggere nelle piazze. E’ per questo che le fritole in origine avevano un buco al centro, perché, non essendoci spazio sui banchi per strada, venivano messe su un’asta.

I galani sono, invece, l’equivalente delle chiacchiere napoletane, fatti con un impasto di farina, uova e zucchero profumato di grappa, fritti nella forma di nastri e spolverizzati con zucchero a velo.

5. Perdersi per le calli

Questo è un consiglio valido per Venezia in qualsiasi periodo dell’anno, ma a maggior ragione durante il periodo di Carnevale.

E’ da tener presente che i tre fine settimana che precedono il martedì grasso sono le giornate che richiamano la maggior parte delle persone e finiscono per essere anche le giornate più affollate, rendendo la città poco vivibile.

E’ da tenere in conto la difficoltà di spostamento nei vari punti della città e le code anche per visitare i monumenti. Cercate di andare durante la settimana e allontanatevi dalle zone più famose, levate di mezzo le mappe e perdetevi tra ponti e strette calli. Vi potrete godere piacevoli passeggiate nelle calli meno affollate, dove sarà ancora più suggestivo veder spuntare personaggi settecenteschi.

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